| La liberalizzazione del tuning potrebbe contribuire a dare una spinta alla crescita del comparto automobilistico. Anche di questo si è parlato alla settima edizione di My Special Car Show, il salone dell’Auto Speciale e Sportiva che si è tenuto a Rimini Fiera dal 27 al 29 marzo 2009. Il settore vanta attualmente un fatturato di 1,35 miliardi di euro, ma potrebbe arrivare a "superare i 3 miliardi di euro (+300%)", come ha detto l’Onorevole Eugenio Minasso (PdL) che, insieme ad Andrea Lulli (PD), ha proposto già da tempo una legge relativa alla modifica dell'articolo 78 del Codice della Strada per la semplificazione delle procedure relative alla modifica delle caratteristiche costruttive dei veicoli a motore che è attualmente in corso di esame presso la Commissione Trasporti della Camera.
“La legge Minasso-Lulli: regolamentazione trasparente per un sicuro sviluppo del Tuning in Italia” è stata al centro di un dibattito anche nell'ambito di una Tavola Rotonda al My Special Car Show promossa dalla Federazione Italiana Tuning in collaborazione con Assogasliquidi, Confartigianato Autoriparazione, CNA/Servizi alla Comunità/Autoriparatori, Consorzio Ecogas e Dekra. Tutti i rappresentanti delle associazioni presenti hanno confermato il loro appoggio alla proposta e si sono messe a disposizione per offrire ulteriori elementi di valutazione e contenuti tecnici relativi ai settori di competenza.
Dalla discussione è emerso che le attese, soprattutto dopo il “decreto milleproroghe”, sono forti e dovranno essere contenuti al massimo i tempi per l’auspicata modifica, essendo fortemente a rischio migliaia di posti di lavoro in centinaia di piccole e medie imprese. Degno di rilievo il fatto che questa modifica normativa non influisce solo sol mondo del tuning, nicchia, per quanto qualificata, del modo automotive, ma tutto il comparto delle modifiche al veicolo dopo la sua immatricolazione, come per esempio le trasformazioni a gas (GPL o metano) e la componentistica come i cerchi in lega, i gruppi frenanti, le sospensioni, la fanaleria, etc..
La proposta bi-partisan aiuterebbe in maniera più incisiva dell'attuale decreto approvato a semplificare la liberalizzazione del settore. "Ho deciso di portare avanti questa proposta di legge - ha spiegato Lulli - perché mi è sembrato di capire che il movimento del tuning è uno dei tanti lati positivi che ha l’Italia, un Paese con molti problemi, ma anche grandi capacità, che spesso si trasformano in impresa. La normativa che regola il settore nel nostro Paese è però sorpassata comportando così la perdita di occasioni di lavoro. L’attuale legislazione in materia, gli articoli 75 e 78 del Codice della Strada, non consentono lo sviluppo, in quanto pastoie ed impedimenti lo bloccano". Le prime modifiche apportate nel Milleproroghe "vanno bene", ha commentato Lulli, che a concluso promettendo di impegnarsi al massimo per ottenere i migliori risultati in tempi brevi.
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