PESCARA. Hanno fatto la loro comparsa nelle ultime ore a Pescara gli autovelox-autobox.
Colonnine azzurre alte poco più di un metro e mezzo sono comparse ieri ai bordi di alcune strade ''sensibili'' della città. Sono i nuovi autovelox che la giunta Mascia ha installato per il controllo della velocità su strada.
Ne sono spuntati due nella corsia, lato mare, del lungomare sud. Il primo si trova subito dopo la rotatoria di via Pepe e l'altro poco dopo quella dello stabilimento "Le Canarie". Altri due autovelox sono stati installati in via Caravaggio e un altro in via della Bonifica dove fino a qualche settimana fa c'era un semplice rallentatore di velocità.
Di sera sono ben visibili grazie ad un lampeggiante. Visibile anche un cartello che un centinaio di metri prima ne annuncia la presenza, come richiede la legge. Infatti in base alla normativa attuale la postazione deve essere segnalata con cartelli, fissi o mobili, posti ad una distanza massima di 4 km e ad una minima di 250 metri.
Sono fuori legge, e quindi portano all'annullamento dell'eventuale verbale, i cartelli non riflettenti, i "fogli volanti", i cartelli di piccole dimensioni non leggibili chiaramente ad una distanza di 80 metri. Quante ''vittime'' avranno fatto è ancora presto per dirlo.
Due si trovano sul lungomare nord (zona Naiadi e caserma della Forestale) e altri due in via Nazionale Adriatica nord (vicino al centro commerciale Il Delfino e l'altro sul lato mare qualche centinaio di metri più a nord).
I nuovi rilevatori vanno dunque ad aggiungersi a quelli comparsi già nelle scorse settimane, due nella corsia, lato mare, del lungomare sud (subito dopo la rotatoria di via Pepe e l'altro poco dopo quella dello stabilimento "Le Canarie") e altri due in via Caravaggio e in via della Bonifica. Tante le segnalazioni e le proteste arrivate anche in redazione soprattutto per l'autovelox nei pressi del Ponte del Mare dove il limite di velocità è addirittura di 30 chilometri orari. Più che un dissuasore di velocità, in quel punto, l'attrezzo diventa quasi pericoloso in quanto chi procede anche a 50 chilometri all'ora rischia di inchiodare di colpo per evitare la multa.
Per l'avvocato Luigi Di Alberti (Contribuenti Italiani), però, gli autovelox pescaresi non sarebbero legittimi: «come precisato anche dalla Cassazione ad aprile 2011», spiega il legale, «essi non possono essere utilizzati in centro abitato, a meno che non siano posizionati sulle strade urbane di scorrimento, cioè quelle carreggiate indipendenti separate da spartitraffico, ciascuna con almeno due corsie di marcia, come l’Asse Attrezzato o la Circonvallazione». «E’ di tutta evidenza –spiega Donato Fioriti, presidente regionale di Contribuenti Italiani- che tutte le multe rilevate tramite postazioni fisse in strade che non presentano tali caratteristiche, sono da considerare annullabili e noi ci porremo a difesa e tutela dei cittadini pescaresi».
«L’impossibilità di contestare la multa “nei tempi e nei modi regolamentari” su tali strade-continua Di Alberti- è resa difficoltosa dalla velocità dei mezzi e dalla tipologia delle strade. In centro urbano è comunque possibile fare la contestazione perché la velocità è ridotta. Tanto più che in alcuni punti hanno imposto il limite di 30 Km/h». Vi è poi il problema della segnalazione preventiva «che deve essere posta ad almeno 400 mt senza che vi siano intersezioni», spiega ancora Fioriti. «Nel caso di Pescara, questa norma è impossibile da rispettare perché per tutte le postazioni installate non vi è la distanza minima libera senza intersezioni intermedie. L’amministrazione comunale ha compiuto una leggerezza, di cui risponderà».